Cronaca della Versilia

Viareggio – Allarme furti e degrado al Piazzone

di Lucia Paolini – L’indifferenza dell’amministrazione lascia cittadini e commercianti in balia del disagio. Le interviste esclusive di chi vive e lavora lì

E’ iniziato con piccoli furti, loschi individui che veloci si intrufolavano dietro i banconi per arraffare l’incasso dentro i registratori di cassa, poi, giorno dopo giorno la situazione è peggiorata.

Oramai fa notizia quando al Piazzone non succede niente!”, commenta ironico Abramo Franceschini che proprio qualche giorno fa ha subito un tentativo di furto, fortunatamente non andato a buon fine.

La situazione attuale è chiara e sono i numeri a parlare, solo nell’ultima settimana oltre il tentativo di furto c’è stato un furto in una gelateria e due furti alla Conad.

Non solo i commercianti, ma anche chi vive nel centro si ritrova in grave disagio.

Il problema non solo solamente i furti – racconta Federica Sonnoli –. La sicurezza non è solo legata al fatto che uno subisca o meno i furti. La sicurezza è quando vuoi portare fuori il cane alle otto di sera in inverno e vuoi essere sicura di non incontrare determinate persone o ritrovarti in una situazione poco piacevole. Non è tanto la paura che ti rubino l’orologio, ma il fatto che ti ritrovi davanti la persona strafatta, lo spaccio o quello che ti viaggia con la mazza da baseball. Se ti esce un figlio, lo aspetti sul terrazzo, lo aspetti che parcheggi, perché a tutte le ore è diventato rischioso”.

Una situazione che nel corso dell’ultimo anno è sicuramente peggiorata. “C’è stata un’escalation – racconta Federica che conosce bene la situazione avendo un’attività commerciale zona centro da 30 anni –. E’ come se una situazione fosse precipitata. Abbiamo vissuto la crisi del Covid e post Covid, i banchi che cominciavano a sciamare, il mercato spostato. E’ stato piano piano. Fino a che proprio la delinquenza, è subentrata nel giro di pochi mesi. E’ come se fosse esplosa una cosa che era latente. A questo punto è facile comprendere che se trovi, fondi sfitti, mancanza di eventi, illuminazione precaria, si alimentano certi episodi”.

Se il problema per quanto riguarda la situazione sicurezza e degrado è imminente, questi eventi hanno anche una conseguenza a lungo termine in fatto di svalutazione economica di case e attività.

Davanti a questa situazione è nata la necessità di cercare un dialogo con l’amministrazione, diaologo che ad oggi non è ancora avvenuto.

A seguito della manifestazione del 19 giugno, dove era stato annunciato un incontro per poter parlare anche di queste tematiche, nulla è cambiato: “Non c’è stato dato un incontro con il sindaco – spiega Fabiola Pocai, che vive e lavora proprio nel centro – neanche ci è stato concesso il consiglio comunale aperto, che avevamo richiesto già a febbraio, a seguito di una raccolta di 20mila 28 firme per poter parlare del Piazzone. E’ stata fatta una mozione dai consiglieri dell’opposizione che non ha sortito nessun effetto e a quel punto abbiamo fatto la manifestazione, che è stata anche molto bella, con un bel clima e anche molto partecipata. Una settimana dopo la manifestazione sono state chiamate le categorie a un incontro di soli tecnici, infatti, nessun assessore si è presentato ed è stato anche molto umiliante”.

Un silenzio, quello che arriva da parte dell’amministrazione, che è stato definito da Franceschini, a seguito del tentativo di furto ‘ un’omissione di soccorso’.

Le domande e le incertezze che ruotano intorno a questa situazione sono molteplici : “Il piazzone negli anni è stato veicolo di sviluppo di tutto il centro città – spiega Abramo Franceschini ora se non riparte la riqualificazione e quindi la speranza che riparta tutto il tessuto commerciale diventa difficile pensare a una rinascita della zona. Il problema è anche che se nella migliore delle ipotesi, domani decidessero di cominciare i lavori, prima di due anni non ne vedremo la fine. Che cosa si vuole fare? Si vuole intervenire lo stesso o si vuole lasciare tutto così? Serve decoro urbano, riqualificazione della zona, telecamere. Facciamo che domani iniziano i lavori, in questi due anni che cosa succede? In quanti potranno ancora reggere? Quanti furti ancora si dovranno subire?

L’elenco delle attività che nel corso dell’ultimo anno sono state costrette a chiudere è lungo e purtroppo destinato a crescere.

La necessità che i lavori inizino e che venga riportato il mercato allo splendore di un tempo sembra essere pertanto una priorità.

Chi il mercato l’ha vissuto e conosciuto ne ha un’idea molto bella. E’ Guido, proprietario dell’attuale Pozzetto che vive la via Battisti da sempre e che vede il mercato come il cuore più antico e ricercato della città che racconta che: “La situazione attuale è di sofferenza sia per il lavoro che il degrado e l’abbandono. Noi non siamo contro alla realizzazione del Piazzone, anzi, vorremmo che venisse fatto quanto prima. Perché se la passeggiata ha un certo tipo di turismo, il centro sarebbe bello che fosse un commercio di nicchia, di qualche cosa di carino, il banchettino messo fuori, il vestitino particolare. Io ho aperto il negozio il 3 di luglio del ‘54, la via Battisti, anche di 20 anni fa era commercialmente viva, ora qua la situazione è morta. Si dovrebbe ridare un tocco alla zona, ma noi non possiamo aspettare tre anni. Perché far morire il centro di una città?