di Antonietta Bandelloni – Arrigo Sacchi, sul palco di Versilia Football Planet ha ammaliato gli spettatori con aneddoti e momenti di riflessione
Arrigo Sacchi, sul palco di Versilia Football Planet, sabato 22 giugno, ha ammaliato gli spettatori con aneddoti, momenti di riflessione sul calcio giocato oggi e suggerimenti applicabili dentro e fuori il campo da gioco.
Lui, che per scegliere i calciatori non guardava le prestazioni sportive, ma mirava soprattutto a capire la loro affidabilità perché “il piede si migliora, ma il carattere quello rimane“, ha fermato, per più di un’ora le persone che lo attendevano sedute dinanzi al palco e coloro che stavano passando di lì per caso.
“Se hai dei dubbi, scegli la prima idea che hai avuto”, questo è sempre stato il motto di Sacchi perché, quando aveva più di una perplessità su una scelta da fare, ci dormiva sopra una notte intera e al mattino, la prima idea che gli balenava in mente, di solito era quella giusta.
Intervistato sul palco dal giornalista sportivo de La7 Bruno Vesica ha detto di non avere rimpianti: “Noi siamo andati oltre il sogno – ha detto Sacchi –. Noi perché non ero solo, ma c’era un presidente e c’erano i calciatori. Oggi raccogliamo poco perché cerchiamo scorciatoie. Essere furbi non è un valore, è mancanza di rispetto. Siamo un popolo di individualisti e questo si paga”.
Prima che salisse sul palco Sacchi, uno degli allenatori più amati di sempre, si sono avvicendati il talentuoso football streetstyler Simone Amati, vincitore del titolo nazionale Scf cup 2002, e i ‘quattro moschettieri’ Massimo Guidi, Roy Lepore, Enrico Salvadori e Giovanni Lorenzini che hanno incuriosito il pubblico parlando della 75^ edizione del Trofeo carnevale organizzata dello sporting Club Centro Giovani Calciatori a.s.d. di Viareggio con la collaborazione della F.I.G.C.. Un torneo nel quale gareggiano squadre provenienti da ogni angolo del mondo e quest’anno, per la prima volta, una squadra proveniente dall’India ha iniziato a chiedere informazioni per poter prendere parte alla manifestazione.
Il calcio serve anche a unire culture e paesi. “Quando si è più giovani e si gioca assieme – ha affermato Guidi – è più facile abbattere barriere che gli adulti troppo spesso alzano”.
©Foto e video di Antonietta Bandelloni
Antonietta Bandelloni è nata a Seravezza. Studiosa di Michelangelo e divulgatrice d’arte. Fotografa. Ha pubblicato sei libri dedicati alla vita e alle opere di Michelangelo Buonarroti e ha scritto capitoli per altri due volumi, uno dei quali edito in francese.