Cronaca della Versilia

Viareggio – Il corteo silenzioso ricorda la strage del 29 giugno 2009

di Lucia Paolini – Tra le persone presenti, anche molti rappresentanti della politica. Come ogni anno, il vice sindaco Alberici ha camminato in mezzo alla folla, assente invece il sindaco

Un disastro che oggi come allora ci pare inaccettabile” Queste le parole con cui ieri Mattarella ha voluto ricordare la strage di Viareggio. Una sintesi che racchiude tutto il significato del corteo che alle ore 21 è partito in silenzio dalla chiesina dei pescatori per arrivare in via Ponchielli. Un corteo che lentamente ha recuperato le persone, che aspettavano sotto casa.

Mentre la darsena era a cena, con tutti i ristoranti pieni, il corteo ha sfilato con la forza e la dignità che lo hanno sempre contraddistinto in questi anni.

Anni di lotte, anni di dolore, che durante questa serata di commemorazione sembrano in qualche modo diventare condivisi. Spesso si è parlato di questa commemorazione come un abbraccio e questa è sicuramente la sensazione che si ha camminando tra e insieme alle persone.

Un silenzio rotto solo da poche domande, per ricordare risposte che sono importanti: “Ma tu dove eri quella sera?

Perché Viareggio è una città piccola, tagliata in due dalla ferrovia e tutti i viareggini si ricordano perfettamente dove erano quel 29 giugno del 2009.

Dopo 15 anni ci sono grandi differenze, alcuni volti sono imbiancati e i bambini di allora sono gli adolescenti di oggi.

Il tempo è trascorso e Viareggio, anche se i processi non sono ancora finiti, anche se la giustizia non è stata proprio come doveva essere, ha avuto giustizia e oggi non si parla più di strage impunita.

Ma questo non è il senso del camminare del 29 giugno lungo le strade della città. I processi, le acredini, sembrano non entrare tra le maglie del corteo, non sono proprio il significato del corteo.

Si cammina per non dimenticare, si cammina tutti insieme per sperare che non risucceda mai più, si cammina per sentirsi parte di una città che non abbandona nessuno.

Una città che molto spesso è stata ferita, come viene ricordato dalle testimonianze delle numerose associazioni, che hanno parlato per lasciare un segno e un contributo di memoria. Alcune storie sono più lontane e il dolore rimane nascosto tra le parole, altre, invece, sono storie ancora troppo fresche per non essere raccontate senza che le lacrime spezzino le parole di speranza.

‘Matteo Valenti’, ‘ Vivi con Leo e Emma’, ‘ Il sorriso di Elisa’, ‘Ogni volta’, ‘Aurora Francesconi’, ‘Fenomenale’, sono alcune delle associazioni viareggine che hanno raccontato la loro storia.

Tra le persone presenti, anche molti rappresentanti della politica. Come ogni anno, il vice sindaco Alberici ha camminato in mezzo alla folla, assente invece il sindaco, in quello strano empasse che si è venuto a creare negli anni, dove le azioni e le scelte fatte hanno creato una forte frattura tra Del Ghingaro e i familiari della strage.

Foto di Lucia Paolini