di Lucia Paolini – Il libro vuole ripercorrere le tappe di un processo che è diventato storia, narrando come una città, Viareggio, e i familiari delle vittime hanno vissuto questo trauma trasformandolo in coraggio
Uno spiacevolissimo episodio, una definizione che se letta fuori da un contesto ben preciso non vuol dire molto, però, in un altro, può scatenare scalpore, collera ed ira, tanto da rimanere ben impressa nella memoria di molti da divenire il titolo di un libro. Lo ‘spiacevolissimo episodio’ a cui si fa riferimento è la strage avvenuta il 29 giugno 2009 a Viareggio che costò la vita a 32 persone e aprì nella città una ferita che ancora oggi, dopo 15 anni, è viva e si fa sentire. Un libro, quello dei giornalisti Giovanni Lorenzini e Francesco Bertolucci che vuole ripercorrere le tappe di un processo che è diventato storia, narrando come una città, Viareggio, e i familiari delle vittime hanno vissuto questo trauma trasformandolo in coraggio. Una strage che non deve essere dimenticata ha dato vita ad una battaglia da parte di molti cittadini per la sicurezza di tutti; sicurezza che deve essere tutelata dallo stato, perché questi ‘spiacevolissimi episodi’, come li definì l’allora amministratore delegato di Fdi, Mauro Moretti, in un’audizione in Senato, non accadano mai più, né a Viareggio, né in altre città.
La presentazione del libro è avvenuta nel pomeriggio di venerdì 14 giugno alla libreria Lungomare di Viareggio.
In molti i presenti, che trasportati dalle parole di Stefano Pasquinucci, hanno ripercorso uno dei momenti più dolorosi degli ultimi anni della storia della città.
Quello che più colpisce ascoltando le parole di tutti, non è più il dolore, che comunque rimane talmente grande da non poter essere raccontato, quanto la necessità che episodi simili non succedano di nuovo.
“E’ fondamentale che questa vicenda – spiega Giovanni Lorenzini, uno dei due autori – venga tramandata nei minimi particolari alle generazioni future e sarebbe bello, non dico che si debba fare un corso per le scuole superiori per ricordare quello che è successo quel 29 giugno del 2009, ma sarebbe bene che i ragazzi delle nuove generazioni conoscessero profondamente questa vicenda e soprattutto conoscessero la dignità, il coraggio, la determinazione che hanno avuto le famiglie vittime per sopportare quello che è successo”.
L’importanza della memoria, ma non solo. E’ Daniela Rombi a sintetizzare con tre semplici parole il significato più profondo di una storia che ha oggi 15 anni: “Verità, giustizia e sicurezza“.
“Una verità che si è saputa subito. Già il giorno dopo la strage era tutto molto chiaro” spiega Stefano Baccelli. Una giustizia che ha fatto il suo corso e che ha anche ottenuto dei risultati, ma che non è ancora finita. “La corte d’appello di Firenze – ha spiegato Tiziano Nicoletti – applicando le pene, ha fatto un calcolo sulle attenuanti generiche che possono essere concesse entro un certo range e il giudice deve, a quel punto, motivare. Qualsiasi decisione deve essere motivata. Secondo la corte di cassazione quando la corte d’appello di Firenze ha fatto questo ragionamento, non ha adeguatamente motivato l’applicazione delle attenuanti e di conseguenza torneremo a Firenze per ‘dilettarci’ sulle equazioni matematiche per capire se e come l’attenuante generica debba essere applicata”.
Quanto mai attuale il tema della sicurezza, ribadito e spiegato da Riccardo Antonini in un intervento che si è concluso con un sentito applauso.
A chiudere la presentazione di questo importante libro, l’ex sindaco Luca Lunardini, che ha ripercorso con la memoria alcuni dei momenti di quella terribile notte.
Tra il pubblico, alcuni ragazzi giovanissimi, che sicuramente non erano ancora nati in quella terribile notte, a dimostrazione proprio delle parole di Bertolucci: “L’importante è non dimenticare quello che è accaduto, anche perché ora ci sono persone che non erano ancora nate quando è successa questa cosa. E’ importante perché la memoria spesso la perdiamo, ma soprattutto perché quello che è successo, questa sicurezza che non è proprio ‘perfetta’, ci dice che drammaticamente potrebbe succedere di nuovo. Per questo è bene non dimenticare”.
Il ricavato della vendita del libro andrà a sostegno dell’Associazione ‘Il mondo che vorrei’.
©Foto e video di Lucia Paolini