di Antonietta Bandelloni – Inaugurata la prima giornata del Caffè della Versiliana con la presentazione di tre libri
È stata il direttore d’orchestra Beatrice Venezi a rompere il ghiaccio, inaugurando la prima giornata del Caffè della Versiliana dinanzi a una numerosa e attenta platea.
Tanti gli ospiti presenti fra il pubblico come il presidente della Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti e alti ufficiali della marina militare italiana.
Intervistata dal giornalista Massimo Cutò, Venezi ha parlato del suo ultimo libro dal titolo ‘Puccini contro tutti – arie, fughe e capricci’.
“Puccini era un rivoluzionario, anticonformista, talento eccezionale tanto nella musica quanto nella vita. Contro tutti perché c’è sempre un po’ di invidia nei confronti di chi ha successo – ha affermato Venezi – l’opera che per prima accese i riflettori sul grande compositore fu la Manon Lescaut e da allora fino ai giorni nostri Puccini è uno dei compositori più rappresentati nel mondo”.
Mentre all’epoca c’era la tendenza di guardare molto alla cultura della mitteleuropa, ricca di innovazioni ma difficile da digerire, Giacomo Puccini ricercava la facilità di comunicazione con il pubblico.
“Ci sono stati grandi direttori d’orchestra che non hanno mai portato sul palco Puccini proprio per la sua facile comprensione ma invece ha cambiato e stravolto la musica del Novecento – ha detto Venezi – secondo me Puccini ha inventato il cinema con quella sua tipica narrazione veloce. Curava in modo particolareggiato la psicologia dei personaggi con una sensibilità che oggi è propria del cinema”.
A seguire sul palco del ‘Caffè della Versiliana’, sempre moderato da Cutò, è salito lo scrittore Marco Steiner per presentare al pubblico il suo ultimo libro ‘Corto maltese ed Irene di Boston – storia di un appuntamento quasi impossibile’.
Steiner, che ha avuto modo di passare un po’ di tempo a bordo delle navi della marina militare, ha affermato di aver appreso due motti in particolare dai marinai che tiene sempre presenti quando scrive ‘Più grande è la nave, più è lontano il mare’ e ‘Il mare vero è quando sei lì e a 360° non c’è altro’.
Un libro caratterizzato da una scrittura particolare quello di Steiner, come afferma Cutò, permeato da una scrittura che fonde poesia e prosa. Irene di Boston non è una ragazza, ma quel che rimane di un piccolo scafo realizzato dai calafati in legno di quercia oramai abbandonato a sé stesso. Un tempo, durante la prima guerra mondiale fungeva da pilotina e portava i giovani soldati sulle navi da guerra. Lo scafo nelle pagine del libro di Steiner verrà ritrovato da Corto Maltese, che sentendosi abbandonato dal suo creatore, se ne invaghirà.
“Corto Maltese è iconico perché fa bene leggerlo. Porta buoni sentimenti – dice Steiner – ed è sempre leale. È l’antitesi delle scommesse vinte e non riscosse”.
L’ultimo libro presentato nella giornata inaugurale al ‘Caffè della Versiliana’ è stato ‘Vera E – gli schiavi del terzo millennio’, il romanzo appena uscito della giornalista Carmen Lasorella.
La protagonista Vera che da sempre lotta per i diritti umani, nel momento in cui decide di dare una svolta meno combattiva alla sua vita, si rimette in gioco conducendo un’indagine sull’immigrazione. Si rende conto di star lavorando per un consorzio che se ne fa carico ma che specula sulla fragilità umana.
“Occuparci dei diritti di chi non ce l’ha, significa occuparsi dei diritti di tutti, anche propri, e far progredire la società. Siamo quasi dei ciechi con il bastone in un mondo fatto di troppa tecnologia e poca umanità – afferma Lasorella – è proprio l’umanità a fare la differenza”.
©Foto di Antonietta Bandelloni
Antonietta Bandelloni è nata a Seravezza. Studiosa di Michelangelo e divulgatrice d’arte. Fotografa. Ha pubblicato sei libri dedicati alla vita e alle opere di Michelangelo Buonarroti e ha scritto capitoli per altri due volumi, uno dei quali edito in francese.