Cultura e Spettacolo

Pietrasanta – Teatro al femminile con il silenzio delle compositrici

Parte l’11 luglio Pietrasanta in Concerto con uno spettacolo in ricordo di due compositrici dimenticate, Clara Schumann e Fanny Mendelssohn.

Importante anteprima di Pietrasanta in Concerto. Nella bellissima cornice del Chiostro di Sant’Agostino, giovedì 11 luglio 2024 alle ore 21.30 si terrà infatti una rappresentazione musicale-teatrale dal titolo Il silenzio delle compositrici di Clara Wieck Schumann e Fanny Hensel Mendelssohn. Organizzata l’associazione musicale Diafonia e dall’associazione Amici Pietrasanta in Concerto. Dedicata alle donne compositrici, che pur talentuosissime, hanno vissuto in una società rigida e operato in un mondo ostile.

La rappresentazione in questione pone l’attenzione e riscopre due delle figure più importanti compositrici del periodo romantico. Pensare all’arte della composizione evoca solo nomi i grandi compositori entrati a gran diritto nella storia della musica, uomini di genio, dotati di sensibilità e capacità tecnica conseguita attraverso anni di formazione musicale, personalità artistiche che hanno ricoperto ruoli importanti nelle corti, nei teatri d’opera, pubblicati dalle maggiori case editrici di tutta Europa. Tutto questo a scapito delle donne, che in quanto tali, non venivano prese in considerazione per le loro possibili doti compositive. Nel corso di quattro secoli di storia occidentale infatti l’attività artistica e musicale come professione è stata completamente interdetta alle donne a causa di profondi pregiudizi culturali e patriarcali. Di conseguenza, il talento è stato considerato prerogativa esclusiva del genere maschile.

Durante la serata verranno eseguite alcune pagine del repertorio cameristico di queste due donne geniali, legate altresì da affinità artistiche e personali, ma anche entrambe esempio di creatività femminile segnata da imposizioni paterne al fine di eccellere nella prassi strumentale e nella tecnica della composizione. Friedrich Wieck infatti sottoponeva la figlia Clara a estenuanti esercizi al pianoforte al fine di trasformarla in fenomeno da palcoscenico. E la stessa educazione venne adottata da Abraham Mendelssohn nei confronti degli studi di composizione della figlia Fanny. Altro aspetto di vicinanza è dato dall’influenza artistica, e dal profondo legame affettivo, determinato dal rapporto con due delle personalità musicali più importanti dell’epoca come Robert Schumann, marito di Clara, e Felix Mendelssohn Bartoldy, fratello di Fanny. Clara e Fanny hanno respirato gli slanci e gli stimoli del romanticismo, subendo però la condizione di estrema difficoltà che le ha portate a dividersi fra la prepotente forza di vivere in maniera libera la loro spinta creativa e la altrettanto prepotente cultura che imponeva loro di sacrificare il loro genio.

Il programma del concerto prevede due importanti capolavori come il Trio in sol minore op.17 di Clara Schumann del 1846, opera di alto livello per quanto concerne la struttura tecnica, il lirismo e l’espressività che contraddistingue i quattro movimenti di cui è composto, venendo considerato il brano più significativo dell’intera produzione dell’autrice. Il secondo brano in programma prevede l’esecuzione del Trio in re minore op. 11 di Fanny Hensel Mendelssohn del 1846, pubblicato da Breitkopf e Härtel solo dopo la morte di Fanny. Il Trio presenta quattro splendidi movimenti, nei quali aleggiano lo stile romantico ed episodi di alto lirismo.

A questo affascinante percorso musicale, sarà eseguito dal maestro Michael Guttman al violino, Leonardo Giovannini al violoncello e Luca Pieruccioni al pianoforte, si affianca la parte letteraria, che intervalla le due composizioni, mettendo in evidenza non solo la vita ed i pensieri delle due compositrici, ma anche di altre importanti autrici discriminate e dimenticate. I pensieri delle due compositrici saranno interpretate e raccontate dalle attrici Patrizia Hartman e Teresa Cinque. Lo spettacolo è stato possibile grazie al supporto del comune di Pietrasanta che ha concesso il patrocinio, come fatto dalla Fondazione Versiliana. Il costo del biglietto è di 20 euro.