di Antonietta Bandelloni – La mostra ripercorre, passo dopo passo, quel fruttuoso sodalizio artistico attraverso foto, disegni, suoni e immagini
Il foyer del Teatro del Giglio apre le porte al pubblico gratuitamente con la mostra dedicata a due artisti del ‘novecento’900: Giuliano Scabia e Luigi Nono.
Era il 1958 quando il drammaturgo Scabia conosce Nono ascoltando per radio la sua composizione ‘Il canto sospeso’. Tre anni dopo i due artisti si incontreranno al teatro La Fenice a Venezia e fra loro inizierà una stimolante collaborazione che durerà per il resto della loro vita.
La mostra Nuova musica nuovo teatro. Luigi Nono e Giuliano Scabia curata da Andrea Mancini, ripercorre passo dopo passo, quel fruttuoso sodalizio artistico attraverso foto, disegni, suoni e immagini. Furono anni fervidi di creatività che li portarono a creare opere come la ‘Fabbrica illuminata’, per voce e nastro magnetico, che fu pensata e dedicata da Nono agli operai della genovese Italsider.
Del compositore Nono in questa mostra è percettibile quella che può essere definita nostalgia del futuro, il suo sguardo che andava più in là di quanto fosse intuibile. L’arte d’altro canto è sempre un prodotto del periodo in cui viene fatta e Nono era capace di stare un passo avanti a tutti. Mentre nella sala più piccola riecheggiano i suoni che lui stesso volle mettere assieme, si possono apprezzare alcune delle opere grafiche di Scabia.
Un artista anche lui poliedrico che oltre a osservare la realtà e a essere un eccellente attore teatrale, decise di abbandonare i più celebri palcoscenici per proporre un teatro diverso, di strada, lasciandosi influenzare dalla musica di Nono.
“Ancora oggi il teatro può essere un termometro che misura le nostre contraddizioni – afferma Cataldo Russo, direttore artistico del Teatro del Giglio – abbiamo voluto aprire il teatro alla città per farlo vivere appieno, senza far pagare il biglietto per vedere l’esposizione”.
La mostra è accessibile gratuitamente dal martedì al sabato dalle ore 11.30 alle 18, la domenica dalle 11.30 alle 19.30. Chiusa il lunedì e resterà visitabile fino al 27 giugno.
Foto e video di Antonietta Bandelloni
Antonietta Bandelloni è nata a Seravezza. Studiosa di Michelangelo e divulgatrice d’arte. Fotografa. Ha pubblicato sei libri dedicati alla vita e alle opere di Michelangelo Buonarroti e ha scritto capitoli per altri due volumi, uno dei quali edito in francese.