Roberto Vannacci, ospite a Villa Bertelli a Forte dei Marmi per parlare del suo nuovo libro ‘Il coraggio vince’ assieme ai giornalisti Enrico Salvadori e Tommaso Strambi
Roberto Vannacci, ospite a Villa Bertelli a Forte dei Marmi per parlare del suo nuovo libro ‘Il coraggio vince’, insieme ai giornalisti Enrico Salvadori e Tommaso Strambi.
Vannacci, appena eletto al parlamento europeo con 562mila preferenze, è salito sul palco davanti a una platea di attenti spettatori, affermato che gli piace essere chiamato generale a Bruxelles: “Dove sono tutti onorevoli, ma di generali lì ce n’è uno solo e sono io”.
In aspettativa nel suo ruolo di generale e vicepresidente del gruppo Patrioti per l’Europa, non si aspettava di riscuotere una così grande approvazione alle ultime elezioni: “Mi accorgevo che a ogni presentazione del mio precedente libro avevo un ottimo riscontro da parte del pubblico, di volta in volta sempre maggiore, ma non mi aspettavo un suffragio simile alle elezioni in mio favore – ha affermato Vannacci –. Io sono stato i più votato degli eurodeputati eletti”.
Strambi lo ha interpellato in merito al rapporto con gli altri eurodeputati della Lega e Vannacci ha risposto che ha avuto modo di conoscerli di persona quasi tutti, cercando di fare tesoro della possibilità che gli è stata data di insediarsi al parlamento europeo.
“Non posso fare previsioni, ma sicuramente non voteremo la Von der Leyen – afferma Vannacci –. Con questa Europa siamo diventati meno ricchi meno forti e meno efficienti. Bisogna cambiare il modo di affrontare i problemi e quindi, di conseguenza, anche la leadership. Per cambiare le cose bisogna cambiare rotta dando un segnale forte. E’ necessario proprio adesso cambiare questo andazzo prima che sia troppo tardi. Se il cambiamento non avviene adesso, ci troveremo con grandi perplessità da affrontare poi”.
Incalzato sul suo pensiero relativo alla magistratura italiana da Salvadori, Vannacci ha risposto: “Ho un’opinione pragmatica in merito e spero che svolga il suo lavoro sempre meglio. Io voglio dare fiducia alle istituzioni dello Stato. Non escludo ci siano delle storture al suo interno, ma non può essere considerata deviata. Affermo la mia completa fiducia nella magistratura. La riforma Nordio non la conosco nel dettaglio, ma sebbene possa sembrare annacquata, l’importante è iniziare con un cambiamento che poi potrà essere migliorato strada facendo. Dobbiamo credere nelle istituzioni come la magistratura, la scuola, le forze dell’ordine. Tutto è perfettibile, ma non si può attaccare a priori”.
©Foto di Antonietta Bandelloni
Antonietta Bandelloni è nata a Seravezza. Studiosa di Michelangelo e divulgatrice d’arte. Fotografa. Ha pubblicato sei libri dedicati alla vita e alle opere di Michelangelo Buonarroti e ha scritto capitoli per altri due volumi, uno dei quali edito in francese.