Cronaca della Piana

Capannori – Il consigliere della Lega, Domenico Caruso attacca la maggioranza sul Toscana Pride

Caruso: “L’adesione alla manifestazione è pura propaganda della quale si poteva fare a meno”

“’Beata è la vita basata costantemente su un giudizio retto e fermo’ diceva Seneca 2000 anni fa; e nella discussione sull’ordine del giorno, presentato in consiglio comunale dalla sinistra, avente come firmatario un consigliere della lista ‘Capannori Corre’, per chiedere la partecipazione del Comune al Toscana Pride di Lucca, ho citato il grande filosofo romano per dimostrare che le argomentazioni espresse in quella occasione erano dettate dalla mia coscienza, con la quale non bisogna mai scendere a compromessi. E non a caso ho citato il ‘De Vita Beata’ di Seneca – afferma Domenico Caruso capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Capannori -,  per ribadire che l’identità, le radici, l’essenza stessa dell’Italia e del mondo occidentale derivano dalla cultura latina, greca e soprattutto cristiana che qualcuno pretende di cancellare per far posto al nulla, ovvero a certi tentativi di colonizzazione ideologica ravvisabili nell’intento di coinvolgere le scuole, così come sostenuto nel documento presentato dalla sinistra. 

Ed è bene ribadire con fermezza che gli studenti di Capannori devono essere lasciati in pace e devono andare a scuola per imparare e non certo per ascoltare i postulati di false e pericolose teorie. Ovviamente l’ordine del giorno è stato approvato ma francamente non riesco ad immaginare alcun rappresentante istituzionale con tanto di fascia tricolore al collo dimenarsi sui carri della sfilata in mezzo a tanti personaggi vestiti in maniera più o meno succinta sicché sarebbe stato più opportuno non trascinare una istituzione seria in una parata concomitante con le celebrazioni del settembre lucchese in onore del Volto Santo.

Bene ha fatto il Comune di Lucca a non concedere il patrocinio e, per questo, esprimo vivo apprezzamento per il sindaco di Lucca Mario Pardini e la giunta per il loro esemplare contegno istituzionale visti i nemmeno tanto larvati intenti provocatori così come quando nel 2000 si tenne a Roma il primo Gay Pride proprio nel pieno dello svolgimento del Giubileo. I consiglieri di sinistra – afferma Caruso -, hanno parlato di diritti violati, senza dire quali, dimenticando che l’ordinamento giuridico prevede efficaci strumenti di tutela nelle deprecabili ipotesi di azioni discriminatorie o peggio ancora di reati; hanno parlato di inclusività e tolleranza ma provi qualcuno ad affermare tesi inconfutabili quali: la paternità e la maternità non sono diritti ma condizioni giuridiche e prima ancora del capriccio di voler diventare genitore a tutti i costi vi è da tutelare l’esigenza dei bambini alla presenza di un papà e di una mamma, figure distinte e complementari; la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio (art. 29 della Costituzione); i figli non si comprano e l’utero in affitto è un abominio; esistono due generi: quello maschile e quello femminile, tertium non datur; è ignobile far disputare un incontro di boxe alle olimpiadi a un atleta trans contro una donna pugile che nella migliore delle ipotesi potrebbe essere sfigurata dai pugni incassati.

Provare a sostenere queste tesi e vi scontrerete contro la dittatura del pensiero unico che parla di inclusività e tolleranza ma che cerca di zittire sistematicamente chi la pensa diversamente” conclude Caruso